Harley-Davidson FXRS: incredibili quegli anni.

“Separating the men from the boys”

Così recitava la presentazione del nuovo modello FXR Super Glide II.
Nel 1982 Harley–Davidson introduceva una motocicletta capace di distinguere gli uomini dai ragazzi; un claim volto a porre il patriottico accento sui “veri” uomini che sceglievano il Made in USA, in antitesi ai ragazzi che sempre più spesso guidavano motociclette straniere.

Il nuovo modello prometteva una maneggevolezza tale da competere con i prodotti di oltre Oceano, mantenendo le performance del v-twin 100% americano; dopo quasi quaranta anni dalla sua nascita viene ancora oggi considerato da molti la migliore motocicletta che Milwaukee abbia mai prodotto.

Nel 1982 la creazione della piattaforma FXR rappresenta un importante momento storico, nel quale H-D si liberava dal controllo della AMF e concentrava talento ed energie nel costruire una nuova motocicletta, protesa al futuro senza troppe costrizioni progettuali legate alla tradizione.

Il modello FXR nasce come evoluzione del precedente e longevo modello FX.

La “R” sta per rubber, il motore Shovelhead 80 cubic inches con cambio a 5 velocità viene montato su supporti in gomma silent block, diminuendo sensibilmente le vibrazioni percepite dal rider. Era questa la variante più significativa che caratterizzava il nuovo modello.

Lo sviluppo progettuale del telaio usò come base di partenza quello della FLT Tour Glide, la prima H-D moderna con motore montato su gomma, alleggerito con tubi più piccoli per convertire la piattaforma Tour Glide in un roadster sportivo, che potesse competere a livello commerciale con la concorrenza giapponese.

Il team di ingegneri a capo del progetto, nel quale figurava anche un giovane ex pilota sportivo di nome Erik Buell, ben presto capì che il telaio Tour Glide non poteva essere all’altezza delle aspettative, e preferì progettare un nuovo telaio che potesse contenere il gruppo termico nella stessa triade di elastomeri.

Il nuovo telaio risultò compatto e affilato, la culla centrale confluiva in un canotto di sterzo alto e stretto per accoppiarsi con il leggero avantreno costituito da forcelle telescopiche da 35 mm.

Non prevedendo borse e carter di protezione nella zona sotto sella il telaio lasciava in bella mostra il triangolo formato dall’incontro dei tubi, un particolare che diventerà poi il segno distintivo dei modelli FXR.

Nel 1982 H-D introduceva al pubblico la piattaforma FXR in due versioni: l’FXR Super Glide II, con ruote a raggi, mentre l’FXRS aveva ruote in lega e carrozzeria bicolore.

Entrambi i modelli avevano serbatoio Fat Bob da 3,8 galloni con console centrale che incorporava tappo ed indicatore livello carburante; la confortevole sella si ribaltava su un lato e dava accesso al serbatoio olio e batteria.

La dotazione di serie preveda tre freni a disco e sportivi pneumatici Dunlop.

L’anno seguente la gamma FXR si ampliava con l’arrivo del particolare FXRT Sport Glide, una vera e propria sport touring equipaggiata con una avvolgente carenatura anteriore, e borse rigide laterali derivate dal prototipo Nova: project bike con motore V quattro raffreddato a liquido presto abbandonata per mancanza di fondi ed interesse commerciale.

Dal 1984 l’FXR viene dotato dal nuovo motore Evolution 80 cubic inches con cambio a 5 marce, in alternativa al FXWG Wide Glide con stesso motore ma cambio a 4 marce prodotto fino al 1986, anno in cui tutti i modelli adottarono la cinghia di trasmissione al posto della catena.

L’arrivo del nuovo motore Evolution segnò una vera rinascita commerciale per H-D, presentato con le parole “new guts for old glory” rappresentava appieno lo spirito della tradizione declinato alle innovazioni: look classico, teste e cilindri in alluminio, generoso di coppia e soprattutto affidabile.

Le vendite dei nuovi “big-twin” furono da subito incoraggianti e alla fine del 1985 H-D era seconda solo ad Honda nella classifica delle vendite negli States.

La gamma FXR è stata in produzione fino al 1994 anche se nel 1991 gli si è affiancava l’evoluzione del progetto chiamato “Dyna”.

Questi due modelli hanno convissuto a catalogo fino al 1994, anno in cui l’FXR uscì definitivamente di produzione.

In 12 anni di onorata carriera l’FXR è stato costruito in diverse varianti ed allestimenti, tra queste numerose alternative l’FXRS è il modello che meglio riassume il solido ideale di cruiser sportivo americano.

Ruote in lega a nove razze, sottili forcelle da 35mm sormontate dal doppio strumento che svetta nel mezzo del manubrio, carrozzeria minimale, bar & shield che adorna il serbatoio e l’imponente motore Evolution al centro della scena.

Una motocicletta costruita 34 anni fa che, ancora oggi, dimostra il suo carattere, fatta di ferro e certezze, il segreto della longevità del suo appeal è la sua semplicità.

Le generazioni di motociclette si avvicendano insieme alle generazioni di uomini che le amano; le proporzioni del successo di ogni oggetto si misurano sulla scala di emozioni e reazioni che riescono a suscitare nella società della propria epoca.

Le motociclette sono anch’esse oggetti e alcune di loro hanno il potere di attraversare agevolmente il tempo, continuando a trasmettere la loro identità, incuranti di quanti anni abbiano dentro ai loro ingranaggi.

Poco importa se il film “Cobra” lo si sia visto sul grande schermo quando uscì nelle sale cinematografiche nel 1986, oppure lo si guardi oggi, in streaming su una piattaforma online; il fascino dell’FXRS col quale Sylvester Stallone e Brigitte Nielsen si allontanano sui titoli di coda rimarrà sempre inalterato.

“una motocicletta in grado di distinguere gli uomini dai ragazzi”

Scritto da Corrado Ottone.

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